Rifare il tetto di casa con i “bonus”
Ristrutturare il tetto di un immobile è senz’altro un impegno e un impiego notevole di risorse. Però, è uno di quei lavori periodici che sono necessari in una casa di proprietà. Un aiuto molto forte dal punto di vista economico è arrivato, in questo particolare periodo storico, dai vari “bonus” che lo Stato ha messo a disposizione delle famiglie, non ultimo il “superbonus” del 110% che, addirittura, può azzerare le spese. Inoltre, anche se non si riuscisse a usufruire di quest’opportunità, esistono comunque altri bonus al 75% e al 50%, ai quali si può ricorrere. Tuttavia, ognuna di queste agevolazioni richiede determinati requisiti che vanno soddisfatti per accedere al beneficio fiscale.
Benefici fiscali e blocco cessione del credito
Vediamo quali sono questi benefici partendo col dire che con la Legge n° 234 del 30 dicembre 2021, in vigore dal 1° gennaio 2022, sono stati prorogati fino al 2024 la maggior parte dei bonus edilizi. Tra questi anche il superbonus ma con una con rimodulazione dell’aliquota della detrazione. E’ stata prorogata anche la possibilità di avvalersi delle opzioni per lo sconto in fattura e per la cessione del credito. Questa rimodulazione dell’aliquota, assieme ai cambiamenti apportati riguardo la cessione del credito dal decreto legge Sostegni-ter (Dl 4/2022) che blocca le cessioni dei crediti d’imposta successive alla prima, salvo un periodo transitorio che si è spinto fino alle cessioni effettuate prima del 17 febbraio 2022, ha contribuito a inceppare il meccanismo del beneficio fiscale fermando, di fatto, diversi lavori edilizi già programmati. La legge, infine, precisa che rientrano tra le spese detraibili anche quelle sostenute per il rilascio del visto di conformità e delle attestazioni e asseverazioni. E introduce anche una nuova detrazione del 75% per le spese sostenute nel 2022 per l’eliminazione delle barriere architettoniche.
Rifacimento del tetto e 110%
Al netto degli “inciampi” della normativa in vigore (sulla quale il governo pare intenzionato a intervenire), per usufruire del superbonus al 110% (ottenibile solo dalle persone fisiche e dai condomini per abitazioni principali), si devono possedere alcuni requisiti obbligatori. Il primo riguarda la percentuale di superficie coinvolta nella ristrutturazione: deve superare il 25% della superficie disperdente lorda che è la somma delle superfici dei singoli piani della costruzione, comprese entro il perimetro esterno delle pareti, misurate al lordo di tutti gli elementi verticali (murature, vani scala, vani ascensore, ecc.). Un secondo requisito è il miglioramento di almeno due classi energetiche. Vi si può accedere anche se, rifacendo il tetto come nel nostro caso, si raggiunge la classe energetica più alta, indipendentemente dalla classe di partenza. Infine, è necessario possedere l’APE, l’attestato di prestazione energetica. E’ il documento che descrive le caratteristiche energetiche di un immobile tramite una scala letterale che va da A4 (il punteggio massimo che contraddistingue gli edifici più efficienti) a G (il punteggio minimo).
Ecobonus fino al 75%
Se non si può accedere alla detrazione del 110% della spesa, si può puntare all’ecobonus che può arrivare fino al 75% della spesa ma riguarda solo condomini e alberghi. La detrazione parte dal 65% ma può arrivare al 70% se riguarda l’involucro (il cappotto) dell’edificio nel caso in cui venga coinvolta una percentuale maggiore del 25% della superficie disperdente, e raggiunge il 75% se la certificazione prova il miglioramento della prestazione energetica invernale ed estiva. L’ecobonus prevede un tetto massimo di spesa fissato in 100mila euro e la detrazione verrà applicata con dieci rate annuali, come per i lavori effettuati dai privati per ciò che riguarda il superbonus.
Ristrutturazione tetto e bonus del 50%
Se non si possiedono le caratteristiche per accedere alle due precedenti agevolazioni, rimane sempre la possibilità di ottenere il bonus ristrutturazione del 50%, utilizzabile da privati che stanno per rifare il tetto. In realtà, questa detrazione può essere richiesta sia per lavori di manutenzione ordinaria; sia per lavori di eliminazione di barriere architettoniche; sia, infine, per la manutenzione straordinaria nella quale ricade anche il rifacimento del tetto. La detrazione fiscale al 50% si otterrebbe anche se i lavori non dovessero interessare più del 25% della superficie lorda disperdente dell’edificio e non dovessero portare a un miglioramento di almeno due classi energetiche (o al raggiungimento della classe energetica più alta). Il tetto massimo di spesa previsto per i lavori di ristrutturazione è di 96mila euro iva inclusa. L’eventuale quota eccedente non beneficerà del bonus fiscale e la detrazione sarà applicata alle tasse da versare nelle casse dello Stato in dieci rate annuali.
Come avete potuto leggere, le cose da fare sono tante e diverse. Il nostro consiglio è quello di affidarsi a professionisti che, oltre che rifarvi il tetto, possono guidarvi, passo a passo, nella soluzione di tutti i problemi.